Dammi il 5!
Lunedì 5 marzo
presso la sede di via Balbo si è riunita una folta e determinata assemblea di
precari organizzata in risposta all’inaccettabile tentativo
dell'Amministrazione di espellere una rappresentanza dei Precari dal tavolo
tecnico per l'applicazione dell'Art. 5 del CCNL - tentativo peraltro andato a
vuoto vista la piena legittimità dei lavoratori a termine di fare parte delle
delegazioni sindacali la cui composizione non può essere determinata dalla controparte.
Questo fatto
increscioso ha invece prodotto un importante ed inatteso risultato: è riuscito
a compattarci e a canalizzare le nostre richieste proprio verso quegli
interlocutori che dovrebbero rispondere del nostro futuro, a partire dal
rinnovo del contratto fino all’immissione in ruolo.
Di fronte a chi
vorrebbe relegarci nel silenzio abbiamo deciso di renderci ultra visibili e sfilando rumorosamente in corteo abbiamo
attraversato i corridoi della sede di via Balbo.
Abbiamo fatto
tappa davanti ai seggi per le elezioni delle RSU per denunciare ancora una volta che non esiste democrazia nei luoghi di
lavoro senza il suffragio universale, che non è tollerabile che il 20%
della forza lavoro di un Ente non possa decidere propri candidati e votarli.
Infine eravamo lì per ricordare che questa scandalosa stortura avviene grazie
alla colpevole responsabilità di alcune
sigle sindacali che temono fin da ora la resa dei conti sul loro operato.
Abbiamo poi
improvvisato un sit-in davanti agli
uffici della Direzione Generale per chiedere risposte su tempi e modi dei
rinnovi contrattuali, per sondare le reali intenzioni in merito
all’applicazione dell'Art. 5, e per avere delucidazioni in merito alla bozza di
Piano di Fabbisogno triennale circolata in queste settimane e che contiene
politiche di indirizzo in netta contraddizione con le dichiarate intenzioni
dell’Amministrazione (si spende ancora per le posizioni apicali e nulla è
scritto sul nostro futuro).
Ci vogliono docili
ma abbiamo la testa dura e la nostra
determinazione ha permesso che alla fine una micro delegazione venisse ricevuta
ed ascoltata. Purtroppo le risposte del nostro Direttore Generale Giovanna
Bellitti non sono andate oltre un decisamente poco rassicurante “abbiate
fiducia in noi, stiamo lavorando sodo”.
Ci siamo fidati
quando il Presidente Giovannini ci aveva riconosciuti come interlocutori aprendo
alla nostra partecipazione nei luoghi di discussione che ci vedevano
direttamente interessati.
Ci siamo fidati
quando lo stesso Presidente ci aveva garantito una comunicazione ufficiale sul
rinnovo del nostro contratto a 6 mesi dalla loro scadenza. Ma siamo già due
mesi oltre quella scadenza.
Ci siamo fidati
quando ci è stato detto che serviva una task force per venire a capo di tutta questa
situazione in tempi brevi. Ma i lavori di questo gruppo sembrano non trovare
fine, mentre il nostro contratto ha il fiato cortissimo.
Stiamo parlando delle nostre vite e del nostro
futuro. E la fiducia non ci basta più.
Per questo da
oggi siete voi, Presidente, Direttore Generale, Direttore del personale e Capi
Dipartimento a dover avere fiducia. Fiducia che il lavoro quotidiano vada
avanti, fiducia che i dati che l’opinione pubblica aspetta siano prodotti in
tempo utile, fiducia che i lavoratori a cui volete sottrarre il diritto di
parola continuino ad essere disposti a restare in silenzio.
Ci volete
invisibili ma noi appariremo improvvisamente, dove meno ci aspettate aiutati da
quella stessa impercettibilità in cui ci vorreste confinare solo per aver
chiesto diritti e risposte sul nostro futuro.
Da oggi l'agitazione diventa permanente e si
diffonde. Non dormiamo, stiamo solo aspettando. Abbiamo gli occhi bene aperti.
Fidatevi di noi…
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