06 marzo 2012


Dammi il 5!

Lunedì 5 marzo presso la sede di via Balbo si è riunita una folta e determinata assemblea di precari organizzata in risposta all’inaccettabile tentativo dell'Amministrazione di espellere una rappresentanza dei Precari dal tavolo tecnico per l'applicazione dell'Art. 5 del CCNL - tentativo peraltro andato a vuoto vista la piena legittimità dei lavoratori a termine di fare parte delle delegazioni sindacali la cui composizione non può essere determinata dalla controparte.
Questo fatto increscioso ha invece prodotto un importante ed inatteso risultato: è riuscito a compattarci e a canalizzare le nostre richieste proprio verso quegli interlocutori che dovrebbero rispondere del nostro futuro, a partire dal rinnovo del contratto fino all’immissione in ruolo.

Di fronte a chi vorrebbe relegarci nel silenzio abbiamo deciso di renderci ultra visibili e sfilando rumorosamente in corteo abbiamo attraversato i corridoi della sede di via Balbo.
Abbiamo fatto tappa davanti ai seggi per le elezioni delle RSU per denunciare ancora una volta che non esiste democrazia nei luoghi di lavoro senza il suffragio universale, che non è tollerabile che il 20% della forza lavoro di un Ente non possa decidere propri candidati e votarli. Infine eravamo lì per ricordare che questa scandalosa stortura avviene grazie alla colpevole responsabilità di alcune sigle sindacali che temono fin da ora la resa dei conti sul loro operato.

Abbiamo poi improvvisato un sit-in davanti agli uffici della Direzione Generale per chiedere risposte su tempi e modi dei rinnovi contrattuali, per sondare le reali intenzioni in merito all’applicazione dell'Art. 5, e per avere delucidazioni in merito alla bozza di Piano di Fabbisogno triennale circolata in queste settimane e che contiene politiche di indirizzo in netta contraddizione con le dichiarate intenzioni dell’Amministrazione (si spende ancora per le posizioni apicali e nulla è scritto sul nostro futuro).

Ci vogliono docili ma abbiamo la testa dura e la nostra determinazione ha permesso che alla fine una micro delegazione venisse ricevuta ed ascoltata. Purtroppo le risposte del nostro Direttore Generale Giovanna Bellitti non sono andate oltre un decisamente poco rassicurante “abbiate fiducia in noi, stiamo lavorando sodo”.

Ci siamo fidati quando il Presidente Giovannini ci aveva riconosciuti come interlocutori aprendo alla nostra partecipazione nei luoghi di discussione che ci vedevano direttamente interessati.
Ci siamo fidati quando lo stesso Presidente ci aveva garantito una comunicazione ufficiale sul rinnovo del nostro contratto a 6 mesi dalla loro scadenza. Ma siamo già due mesi oltre quella scadenza.
Ci siamo fidati quando ci è stato detto che serviva una task force per venire a capo di tutta questa situazione in tempi brevi. Ma i lavori di questo gruppo sembrano non trovare fine, mentre il nostro contratto ha il fiato cortissimo.
Stiamo parlando delle nostre vite e del nostro futuro. E la fiducia non ci basta più.

Per questo da oggi siete voi, Presidente, Direttore Generale, Direttore del personale e Capi Dipartimento a dover avere fiducia. Fiducia che il lavoro quotidiano vada avanti, fiducia che i dati che l’opinione pubblica aspetta siano prodotti in tempo utile, fiducia che i lavoratori a cui volete sottrarre il diritto di parola continuino ad essere disposti a restare in silenzio.
Ci volete invisibili ma noi appariremo improvvisamente, dove meno ci aspettate aiutati da quella stessa impercettibilità in cui ci vorreste confinare solo per aver chiesto diritti e risposte sul nostro futuro.

Da oggi l'agitazione diventa permanente e si diffonde. Non dormiamo, stiamo solo aspettando. Abbiamo gli occhi bene aperti. Fidatevi di noi…


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